Autore: Walter Tevis
Pubblicato da: Oscar Absolute - Mondadori
Genere: Romanzo di formazione
Temi principali: scacchi, ricerca di sé stessa e crescita personale
Valutazione personale: 5 stelle
Ciao a tutti! Sono Greta, e oggi vi scriverò di un libro che ho scoperto grazie ad una serie TV…
…ma ora vi spiego meglio.
Trama
Anni ’50, Kentucky.
Beth Harmon è una bambina di otto anni che finisce in orfanotrofio, un luogo per lei infelice e cupo. Poco dopo essere arrivata però, scopre qualcosa che potrebbe essere in grado di salvarla, di “colorare” quei tristi giorni alla Methuen Home: gli scacchi.
Comincia a giocarci per pura curiosità, poi per passatempo, e infine diventa una vera e propria passione. Beth ha talento, questo si capisce.
Un’altra via di fuga dalla sua vita, sono le pillole verdi che vengono distribuite in orfanotrofio, che provocano assopimento e tranquillità.
Una nuova famiglia e una serie di tornei sempre più altolocati, le aprono le porte di una nuova vita, un nuovo capitolo da scrivere.
Intanto incontra giocatori talentuosi quanto lei (di cui studierà le tecniche e apprenderà i segreti), e viaggiando in giro per il mondo, scopre nuove culture e modi di vivere differenti dai suoi.
Ogni giorno si allena duramente a scacchi, inventando brillantemente nuove trappole. Ma i realtà a lei gli scacchi tradizionali la annoiano, per questo è solita unire tecniche reali e strutturate, alle mosse che le sembrano più appropriate in quel momento.
Eppure Beth deve stare molto attenta, perché in poco tempo la sua più grande salvezza, nonché fonte di gioia e orgoglio, può diventare anche la sua distruzione, insieme alle brutte abitudini che ha ormai assunto.
Estratto della trama: Perdere, vincere, cedere, combattere: imparare, grazie al gioco più solitario che ci sia, a chiedere aiuto, e a lasciarselo dare.
Descrizione della protagonista
Si capisce sin dalle prime pagine, che Beth Harmon non è certamente una persona molto socievole, né estroversa, né qualsiasi altro aggettivo che possa descrivere il carattere di una personalità aperta.
Però devo dire che (giustamente) all’inizio del libro la personalità di Beth non è molto precisa; si percepiscono solo alcune caratteristiche principali. Invece, nel corso della vicenda, vediamo come cresce, assumendo i suoi personali comportamenti. Inoltre notiamo anche un passo avanti da parte sua, poiché nell’orfanotrofio era molto limitata: nel modo di vestire, di avere i capelli, e di comportarsi in generale; mentre, dopo essere stata adottata, finalmente può esprimere la sua personalità anche attraverso il suo aspetto.
Ah, non dimentichiamoci una sua importantissima peculiarità: ama vincere.
Purtroppo anche la sua vita dopo l’adozione, non è per niente rose e fiori, a partire proprio dagli scacchi, che all’epoca erano considerati un gioco prettamente maschile.
In più la vita a scuola diventa ancora più complicata: si ritrova con delle compagne di classe che sono l’opposto di lei, e che tengono solo al loro aspetto, e il resto dei compagni non sa neppure che esista o la ritiene una secchiona.
Però, una cosa positiva, è che tutti i suoi viaggi insieme alla madre adottiva, ovvero la signora Wheatley, le hanno aperto la visuale su altri luoghi, senza confinarla solo in Kentucky.
Un altro aspetto positivo è che conoscerà persone che hanno la sua stessa passione (chi più chi meno). Con loro instaurerà delle belle amicizie, che le saranno utili anche sotto il punto di vista scacchistico.
Purtroppo però si percepiranno molto le sue emozioni contrastanti. Infatti una parte di lei vorrebbe solo abbandonare tutto per lasciarsi andare ad abitudini non proprio salutari, rifiutando l’aiuto di tutti coloro che le stanno accanto, e l’altra che invece cerca di concentrarsi su ciò che ama da sempre: gli scacchi.
Opinioni personali
Secondo me questo è un libro bellissimo.
Apprezzo il fatto che spesso si parli di scacchi e tecniche scacchistiche, oppure che ci vengano dette solo alcune mosse, le più importanti e decisive, di una partita giocata tra Beth ed un qualsiasi altro giocatore, aggiungendo sempre, tra una mossa e l’altra, le sensazioni della protagonista.
Ovviamente devo anche ammettere che, per qualcuno che di scacchi non ce ne capisce proprio niente, sia complicato seguire al meglio l’andamento della partita, perché le posizioni sono scritte con lettere e numeri, a indicare rispettivamente riga e colonna della casella.
Credo che per leggere questo libro ci voglia molta concentrazione e immaginazione. Poiché non solo stiamo effettivamente leggendo una narrazione, ma anche delle vere e proprie nozioni di scacchi in alcuni punti, dobbiamo quindi individuare mentalmente i punti della scacchiera che sono descritti. Questo ovviamente se si vuole leggerlo capendoci qualcosa.
Inoltre non è mai noioso, potrebbe apparire un po’ ripetitivo, però in realtà non lo è per niente, perché ci vengono descritti gli ambienti e le persone in modo non puntiglioso e dettagliatissimo, ci vengono date le caratteristiche principali, lasciandoci liberi di immaginare il resto.
Spesso troviamo brevi riflessioni di Beth, che ci fanno capire ancora meglio cosa pensa, e i dialoghi sono molto diffusi, non sono lunghi e difficili da seguire: la maggior parte delle volte sono brevi e con frasi chiare e concise.
Mi è piaciuto anche il modo in cui l’autore fa trasparire questa lotta interiore di Beth, con abbastanza delicatezza (in questo caso dipende dal contesto), ma senza soffermarsi molto sulla questione.
Sinceramente, non ho trovato aspetti negativi, senonché appunto la difficoltà che potrebbe riscontrare qualcuno che di scacchi non se ne intende.
A chi consiglio questo libro?
Io consiglio questo libro a tutti coloro che sono appassionati di scacchi ovviamente, ma anche a chi è alle prime armi.
Poi chiaramente oltre a questo, a chi piacciono i romanzi di formazione/psicologici e di crescita!
Sperando che la mia recensione vi sia piaciuta e vi abbia fatto scoprire un nuovo libro, vi saluto.
Ci “vediamo” al prossimo articolo!
P.S. Vi consiglio anche l’omonima miniserie su Netflix, da cui ho appunto scoperto l’esistenza di questo libro!
Citazioni
“Beth vide la propria mano andare avanti, prendere il re nero per la testa e capovolgerlo sulla scacchiera.”
“Ogni particella veniva neutralizzata dalla sua particella contraria, ma ciascuna era pronta a disintegrarsi se ne aveva l’occasione, riaprendo la struttura.”
“E’ così tanto tempo che sei la migliore in quello che fai che non sia cosa vuol dire essere come il resto di noialtri”